Tab Article
"Ho cominciato a cantare a otto anni. E per un motivo soltanto: la paura dell'acqua." Su un piccolo scoglio immerso nell'azzurro mare di Castel dell'Ovo, a Napoli, il piccolo Gianni Calone si esibisce davanti agli avventori di un ristorante, costretto dal fratello che minaccia di buttarlo giù. E così scopre di saper cantare. Con questa buffa immagine si apre l'autobiografia di Massimo Ranieri. Dall'infanzia priva di giochi - trascorsa a faticare come un adulto in una famiglia di dieci persone, nel rione Santa Lucia - alle prime esibizioni canore mentre serve ai tavoli dei bar del quartiere; dalla conquista della fama e di un successo tanto grande quanto inatteso alla sofferto decisione di abbandonare il canto, al culmine della carriera, per misurarsi con una sfida nuova e più coinvolgente: il teatro. E ancora, il cinema, la tv, le tournée all'estero, fino alle esperienze artistiche più recenti, come le regie liriche o la riscoperta della canzone napoletana nei suoi tratti più puri e originali, alla quale Ranieri - insieme a un maestro come Mauro Pagani - restituisce nuovi ritmi e sonorità moderne.